Sul territorio e le origini di Brusciano

INSEDIAMENTI ETRUSCHI A BRUSCIANO

Quanti si sono interessati nei tempi scorsi del problema delle origini di Brusciano, in genere rifacendosi al Remondini, al Ricciardi ed ad altri eminenti studiosi, avevano sostenuto le sue origini romane, non avevano tenuto prsente, però, le varie scoperte archeologiche, i reperti rinvenuti negli ultimi decenni, che fanno risalire i primi insediamenti, nella terra in cui sorge Brusciano, ad origini etrusche o sannitiche.

Il Turboli nelle "Ricerche storiche su Marigliano e Pomigliano"già nelle fine del 700 riferisce di tombe di origini etrusche ritrovate nella zona molara di Brusciano (l'attuale viale Europa). Si legge, infatti, a pag.41 della sua opera:

 

"".…..verso il Monte Somma e propriamente nel luogo dove si trova la molara di Brusciano. Sebbene a noi manca l'istoria per poterlo con qualche fondamento asserire pure sulla scoperta di alcuni monumenti sepolcrali, e di altre circostanze del cennato luogo possiamo probabilmente rintracciare gli indizi. In una villa del signor canonico Ruggiero, Penitensiero della cattedrale di Napoli, ed in altri poderi a questa adiacenti, negli scorsi anni, si son veduti sepolcri di remotissima antichità, posti a circa 12 palmi sotto terra , cioè circa quattro metri. La di loro costruzione era di forma etrusca e l'avello era formato con sei tavole di pietra di tufo mirabilmente unite. In esso giaceva il cadavere con cimiero, corazza, scialba e con altre divise militari. Vi si trovarono dei vasi libatori e lacrimali, alcuni di figulina altri di rame e di altro metallo.

Cose tutte non altro indicante che un lusso funerale di un gentiluomo di città e nommai di tuguri e di ville, in quei tempi, abitate da servi e campagnoli"".

 

Da dove vennero gli Etruschi? Chi erano? Parecchi autorevoli studiosi hanno cercato di risolvere il mistero, ma ancora oggi le ipotesi più seguite sono quelle di Erodoto e Dionigi, entrambi di Alicarnasso, senza poter alla fine accertare con esattezza né la loro razza né la loro provenienza. Erodoto, vissuto nel quinto secolo avanti Cristo, nella sua storia, I, 94, racconta:

 

""Al tempo del re ATYS una terribile carestia afflisse la Lidia, regione dell'Asia minore, ed il popolo non aveva da mangiare, allora i Lidi inventarono molti giochi, quello della palla, dei dadi ed altro, per un giorno intero giocavano senza mangiare e l'altro mangiavano. Ma, poiché la terribile carestia durò diciotto anni senza accennare a passare, il re ATYS divise il suo popolo in due parti, ed estrasse a sorte una delle due parti. I sorteggiati dovevano lasciare la Lidia ed emigrare altrove sotto la guida del figlio del re, di nome Tirreno. Attraversarono il mare e sbarcarono nel territorio degli Umbri, dove fondarono un gran regno e mutarono il nome di Lidi in quello di Tirreni, in onore del loro principe"".

 

Dionigi, invece, vissuto nel primo secolo avanti Cristo, circa quattrocento anni dopo, sostiene che gli Etruschi, nel loro linguaggio non si chiamavano affatto Tirreni, ma Resena, che, quando alla carestia ed alla migrazione dei Lidi, lo storico Xanto, nato in Lidia e contemporaneo di Erodoto, non ne fa menzione nelle sue opere e che, infine, tra la lingua lidia e quella etrusca non c'è la minima somiglianza. Gli Etruschi, secondo Dionigi, non erano venuti dalla Lidia, né da alun altro paese greco o asiatico, perché erano originari dell'Italia e questo lo dimostravano due cose:

  • Primo, quello etrusco era un popolo antichissimo;
  • secondo, era isolato fra tutti gli altri per il suo modo di vivere e soprattutto per la lingua, diversa da tutte quelle dei popoli vicini.

Fra i moderni si ammette concordemente che gli etruschi provennero probabilente dall'Asia minore, perché la loro civiltà manifesta parecchi influssi orientali; es. gli ipogei che ricordano le tombe scavate nelle roccie dell'Asia minore, perché la loro arte pittorica con motivi di tigri, leoni, leopardi, sfingi, ricorda quella egeo-cretese, i riti religiosi degli Arùspici e degli Auguri.

Altri ancora tra i quali gli studiosi Micali, Niebuhr, Mommsen ecc., opponondosi alle diverse teorie summenzionate, ritengono che gli Etruschi vennero in Italia dal settentrione attraverso le Alpi e si stanziarono nella valle Padana, in Etruria, regione tra Arno e Tevere, Tirreno ed Appennini, ed in Campania.

La colonizzazione della Campania da parte degli Etruschi, che erano discesi dall'Italia centrale alla ricerca di nuove terre e di nuovi mercati, inizia nel IX secolo a.C. questa colonizzazione si articola in due nuclei relativamente autonomi, l'uno nella zona di Capua (l'odierna S.Maria Capua Vetere), l'altro a Pontecagnano in provincia di Salerno.

Una sub-colonia si stabilì nel vallo di Diano a Sala Consilina, mentre nuclei minori compaiono nel nolano, dove fondarono oltre a Nola, la città Acerra, di Nocera, di Ercolano, di Pompei, di Sorrento e quasi certamente anche Brusciano insieme a qualche piccolo centro della zona.

Per qaunto riguarda invece Brusciano, abbiamo la prova che gli Etruschi, per lo meno, avevano qualche insediamento in loco o addirittura, forse, avevano fondato quel centro che offriva loro sicuro asilo o si trattava di qualche villa di campagna di un ricco signore etrusco.

Questo popolo affascinante e misterioso tenne queste città fin quando la Campania fu conquistata dai sanniti nel 424 a.C., poi le invasioni galliche nella valle padana (sec.IV), l'ascesa di Roma che, espugnate Veio (396 a.C.), Vulci (280 a.C.) e Volsini (256 a.C.), spezzò la potenza degli Etruschi, avviandone la assimilazionie nella società romana che derivò ad essi molti elementi politici e culturali.

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