Brusciano –Festa dei Gigli

in onore di S.Antonio da Padova

Comitato Croce presenta: L’ESODO

Rappresentazione Folkloristica2005  

Le foto dei carri

 

 

“Molti anni erano trascorsi da quando gli Ebrei si trovavano in Egitto.

Essi si erano accresciuti di numero e si erano fatti molto potenti nel paese che li ospitava. Per questo, il Faraone li ridusse tutti in schiavitù e diede ordine che ogni bambino maschio nato in una famiglia ebrea fosse immediatamente gettato nel Nilo…

Qualche tempo dopo quest'ordine crudele, una donna della famiglia di Levi partorì un bimbo maschio; i suoi genitori cercarono in ogni modo di salvargli la vita e per questo lo tennero nascosto per tre mesi…

 Quando non poté più tenerlo nascosto, la madre prese un cestello di papiro, vi mise dentro il bambino e lo depose tra i giunchi sulla riva del fiume Nilo (I Carro).Poco dopo la figlia del Faraone, scesa al fiume con le ancelle per fare il bagno, trovò il bambino che piangeva e ordinò che fosse chiamata la madre affinché lo allevasse. Quando fu cresciuto, ella lo condusse alla principessa, la quale lo adottò come figlio e gli mise nome Mosè, che significa "salvato dalle acque"…Dopo qualche tempo, si rifugiò nel deserto, dopo aver colpito a morte un soldato egiziano che percuoteva uno schiavo ebreo…

Mentre pascolava il gregge si avvicinò ad un roveto che bruciava e non si consumava; una voce proveniente dalle fiamme gli ordinò di recarsi dal Faraone per chiedere di liberare il suo popolo schiavo. Mosè si avviò verso l'Egitto a compiere la difficile missione che Dio gli aveva affidato (II Carro).

Annunciò al Faraone molti castighi mandati da Dio per indurlo a liberare il popolo d'Israele. Per ultima, la piaga più grave annunciata dal Signore, che segnò la morte di ogni figlio primogenito degli Egiziani. Il Faraone allora convocò Mosè e gli diede l'ordine di lasciare per sempre il paese d'Egitto assieme al suo popolo; ben presto si pentì dell’ordine dato, radunò i suoi carri da guerra e si lanciò al loro inseguimento.

Li raggiunse in prossimità del Mar Rosso. Mosè e i suoi si trovavano in una situazione drammatica: il mare davanti e l'esercito del Faraone alle spalle. Tutto sembrava perduto, quando Dio intervenne con uno dei suoi più strepitosi prodigi. Per tutta la notte il Signore Dio fece soffiare un vento gagliardo che sospinse le onde, e il mare si aprì, lasciando un passaggio dove il popolo d'Israele poté camminare sicuro fino a raggiungere la sponda opposta (III Carro).

I carri del Faraone si lanciarono all'inseguimento lungo lo stesso passaggio, ma mentre lo stavano percorrendo le acque tornarono al loro posto, travolgendo gli inseguitori. Gli Ebrei erano salvi, e tutti insieme ringraziarono il Signore…. Da tempo in cammino nel deserto verso la terra promessa, il popolo d'Israele piantò le tende ai piedi di un'alta montagna, il Monte Sinai. Là, Dio chiamò Mosè sul monte per quaranta giorni, poi gli diede due tavole di pietra su cui erano scritte dieci leggi (IV Carro).”

 

PROGETTISTA: DOMENICO ESPOSITO                                                   COSTRUTTORE: FRANCESCO DI MONDA