26/09/2008

LA TRADIZIONE LA CULTURA
Da Lombardi Satriani a Roberto De Simone gli esperti a confronto sulle dinamiche socioculturali

Il grido degli antropologi: salviamo la festa dei Gigli



CARMEN FUSCO Nola. Un simposio internazionale sulle tradizioni popolari. Quale migliore location di una città che vive all'ombra della millenaria festa dei GIGLI, mix di fede, storia e folclore. L'occasione per porre le basi del duraturo evento la fornisce la due giorni di studio e riflessione dedicata alla kermesse di Nola ed ai riti analoghi celebrati in altri Comuni dello Stivale. Il titolo è esplicito: «La Festa, dinamiche socioculturali e patrimonio immateriale». L'approccio sarà di tipo antropologico e sociologico e l'approfondimento sarà appannaggio di docenti universitari ed esperti. Si comincia domani, alle 17 nell'aula consiliare del municipio di piazza Duomo. A confronto ci saranno accademici come Luigi Maria Lombardi Satriani, Lello Mazzacane, Francesco Faeta, Letizia Bindi, Giovanni De Vita ed Emilia De Simoni. A loro è stato affidato il compito di svelare i meccanismi di un motore inarrestabile che consente a tradizioni come la festa dei GIGLI di Nola o ai ceri di Gubbio, tanto per fare qualche esempio, di camminare senza sosta lungo i secoli. E di rinnovare le corso degli anni entusiasmo e passione. Ragionamenti complessi, inevitabilmente riferiti alla cultura, ai sentimenti ed allo stile di vita dei popoli. Ma anche confronto e proposte sulle possibilità di promozione di eventi tipici nell'era della globalizzazione. Ed in un contesto del genere non potrà non essere affrontata l'antica aspirazione della festa dei GIGLI al riconoscimento Unesco come bene culturale immateriale. Il percorso, sia pure avviato da tempo, procede con lentezza ed è attualmente fermo alla tappa toccata lo scorso anno quando un GIGLIo di Nola «ballò» sui sampietrini della Capitale, nell'ambito di una iniziativa promossa dal ministero dei Beni culturali. Approfondimento di ampio respiro dunque, iniziativa di spessore di quelle da sempre invocate per ridare lustro e smalto all'evento nolano, ormai tanto invischiato nelle beghe «politiche-elettoral-paranzare» da spingere il vescovo di Nola, Beniamino Depalma a lanciare un severo monito a chi ne decide le sorti. Un appello accorato, per evitare che da festa l'evento possa diventare sagra paesana, che non è detto non possa essere ripreso nel corso della tavola rotonda di domenica mattina. D'altra parte il tema che il giornalista Michele Mezza, il docente universitario Luigi Maria Lombardi Satriani ed il musicologo Roberto De Simone, affronteranno sarà proprio quello della «Festa mutante, derive e approdi della tradizione».. Si vedrà. Intanto l'auspicio è che l'iniziativa possa davvero essere l'occasione per dare il via a nuove possibilità, simposio internazionale compreso.

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