I. E. S. U. S.

IESUS ISTITUTO EUROPEO di SCIENZE UMANE e SOCIALI - BRUSCIANO - NA

Un successo la Questua del Giglio della Gioventù che si appresta a svettare nella 137esima Festa dei Gigli di Brusciano in onore di Sant’Antonio di Padova.

di Antonio Castaldo-IESUS-Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Vedi le foto dell'evento

 

A Brusciano domenica 13 maggio c’è stata una grande festa popolare per la presentazione dell’organizzazione e per l’apertura della “Questua del Giglio della Gioventù”. Era la corazzata gialloverde ad avanzare su una marea di applausi e di sguardi trasognati, accompagnata da musiche e fuochi d’artificio fino all’esibizione finale in Via Semmola, nel centro storico, sotto il Municipio Vecchio.

L’Associazione non profit “Giglio Gioventù 1985”, dopo l’omaggio alla memoria di quanti non i sono più e di coloro che hanno dato la vita per la Patria, si è così presentata: “Maestri di Festa” famiglia Romano-Corbisiero; Padrino, Giovanni Secondulfo; Presidente, Giosy Romano; Staff tecnico, la Paranza Mitica “Gioventù Bruscianese” guidata dallo storico comandante Angelo Mocerino; Progettista del Giglio, Carmine Belfiore; Costruttori “C&G”, Gruppo Costruttori di Brusciano guidato da Gerardo Di Palma; Cantanti, Gaetano Gegnoso e Paolino Di Somma; Divisione Musicale, “Forino Band”; Impianto Audio, “Nola Sound 2”. A seguire l’intera manifestazione vi era Antonio Di Palma, Presidente del Consiglio Comunale di Brusciano e socio fondatore del Giglio Gioventù, fra gli artefici della indimenticabile esperienza della “Ballata del Giglio di Brusciano” a Padova nel Giugno Antoniano del 2009.

La parata gialloverde ha avuto inizio dalla casa della famiglia Romano, in via Giovanni Esposito, dove è cresciuto Giosy Romano, il Padrino del Giglio Gioventù per l’edizione del 2012, il quale porta avanti la tradizione familiare che ha avuto inizio con il nonno Domenico Romano, detto “Compaminico”, il quale fu tra i promotori del “Giglio d’e Patanare”, nei primi anni del Novecento, con un vessillo antoniano di ottocentesca memoria. Lo stesso campeggiava beneaugurante fra gli addobbi gialloverdi, la mattina del 13 maggio scorso, del cortile di famiglia ospitante l’iniziale fase della questua. L’avvocato Francesco Romano, Sindaco di Brusciano agli inizi degli anni Novanta del 1900 e la gentile signora Sara Geri, da sempre amorevole testimone della civiltà cristiana e delle attività caritatevoli a favore dei bisognosi facevano gli onori di casa. Un ricco buffet con dolciumi e varie bevande fino al brindisi spumeggiante sono stati offerti a quanti hanno voluto partecipare alla bella cerimonia. L’avvio verso la Chiesa madre di Brusciano è stato dato con il brano “Noi vogliam Dio” per proseguire poi con il classico repertorio musicale delle Feste dei Gigli abilmente offerto dalla fanfara diretta dai Fratelli Forino.

Il Consigliere comunale Giosy Romano, emozionato ed orgoglioso Padrino, dopo aver ricevuto l’augurio da Don Baldo Lombardi a chiusura della Santa Messa presso la Chiesa S. Maria delle Grazie, ha percorso l’intero tratto rituale sostenendo la Bandiera della Giglio gioventù lungo le vie di Brusciano facendo tappe presso i banchetti delle altre organizzazioni dei Gigli, prendendo applausi ed auguri in un leale scambio di saluti e di arrivederci alla kermesse di fine agosto. Tutto quanto mentre sorvolava un elicottero dal quale svolazzavano sciami di volantini recanti gli auguri a tutte le mamme di Brusciano per la loro festa. La completa panoramica fotografica dell’evento è presente sul sito ufficiale dell’associazione:http://gigliodellagioventu.jimdo.com/ .

Il sociologo Antonio Castaldo ha rilevato che “l’onda energetica che alimenta il Giglio della Gioventù quest’anno è giunto persino a guidare la mano naif di chi ha rinfrescato la pitturazione dell’arco tufaceo dei Tre Santi, luogo del miracolo di Sant’Antonio del 13 giugno 1875, dove ebbe origine il moto di religiosità popolare culminato con l’istituzionalizzazione della Festa dei Gigli a Brusciano. L’attuale toponomastica indica il posto come Via Cavalcanti. Passandoci per una visita non si può fare a meno di notare che i colori usati sono stati il giallo ed il verde. Da ciò si potrebbe cogliere un suggerimento, quello di provvedere al restauro dell’antico sito ormai quasi in rovina coinvolgendo tutte le associazioni dei Gigli ed imbandierare ogni anno con i colori sociali di ognuno lo storico vicolo dei Tre Santi. E questo in assenza di qualsiasi intervento conservativo registrato fino ad oggi ”.

CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE Antonio Castaldo

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