Si attendono 50mila visitatori alla Ballata di domenica. L'assessore allo Spettacolo Felice Marotta elenca le novità di quest'anno: dalle aree ristoro alla regolarizzazione degli orari.
«Che gran prodigio, che bel portento. Ostie leggere versate al vento sul capo fermansi del Dio Bambino a foggia quasi di un cappellino. Erano sedici le ostie versate, ma solo tredici si sono fissate. Le altre andarono in preda al vento. Che gran prodigio, che bel portento!»
Probabilmente solo gli studiosi e gli appassionati della storia dei Gigli di Brusciano conoscono i versi che don Francesco Monda, parroco pro tempore della Chiesa Madre «Santa Maria delle Grazie», scrisse a testimonianza del miracolo che avvenne nel 1875 in un cortile dell’attuale via Cavalcanti, dove abitavano Zì Cecca e suo figlio malato. Sant’Antonio di Padova concesse la grazia alla donna che aveva molto pregato chiedendo che il giovane tornasse sano, promettendo una testiera d’oro al patrono dei poveri e degli oppressi. Il ragazzo si rimise, ma le condizioni economiche difficili in cui versava non le consentirono di garantire ciò che aveva assicurato, quindi il giorno della ricorrenza del santo, il 13 giugno di quell’anno, durante lo stazionamento della statua nel cortile, svelò rammaricata che possedeva soltanto sedici ostie.
E le lanciò al vento. I fedeli presenti videro che tredici di queste magicamente si disposero intorno al capo della statua, realizzando proprio una testiera, che per ben sei mesi fu impossibile staccare. Da quella data vennero istituzionalizzati i festeggiamenti, con riferimento al fiore della purezza, il giglio appunto, che Sant’Antonio da Padova, nelle raffigurazioni cattoliche, stringe nella mano, lo stesso che i credenti offrirono quel giorno durante la processione.
Come da rito, la penultima domenica del mese è avvenuta l’esibizione dei «gigli spogliati», vale a dire delle sole strutture, prive del rivestimento a tema, che in genere a dicembre viene reso pubblico dai comitati locali. Quest’anno, però, sono due le giornate dedicate alla sosta degli scheletri in legno alti 25 metri: infatti anche il giorno dopo stazionano, poggiati ad un palazzo nel luogo di costruzione, quelli che raggiungeranno gli altri nel punto dal quale partirà la ballata. Il percorso sarà sempre lo stesso, lungo le vie Padula, Foscolo, Semmola, Esposito, Cucca e ritorno nel posto della partenza.
Da poco è entrata in scena l’amministrazione Romano, e solo un mese fa è stata nominata la giunta. L’assessore allo Spettacolo, Felice Marotta, sottolinea le novità: «Numerose attività prolungheranno la festa che regolarmente si svolge l’ultima domenica del mese, ma abbiamo pensato che fosse giusto ampliarla per i cittadini e i turisti che attendono l’appuntamento, proponendo una serie di iniziative di intrattenimento e aree ristoro e parcheggio, queste ultime collocate nella zona a nord-est di Brusciano. Da lì i visitatori facilmente potranno raggiungere il luogo in cui si svolge la manifestazione, caratterizzata in quest’edizione da un’attenzione particolare all’elemento religioso».
Mercoledì 21 in piazza XI Settembre avrà ufficialmente inizio la festa con la messa e la storica processione in onore del santo taumaturgo. La Modern Dance, centro di formazione per la danza, di Clelia Cortini e il sassofonista Rocco Di Maiolo, fondatore e direttore dell’Accademia della Musica, apriranno l’evento, quindi il sindaco, Giosy Romano, il presidente della Commissione Festa, Nicola Marotta, e l’assessore Felice Marotta saluteranno i cittadini, le associazioni e i sei comitati, le «paranze» partecipanti (Amici del Parulano, Amici di Sant’Antonio, Volontari, Gioventù, Passo Veloce e Uragano).
Il programma è alquanto dettagliato: «Rappresentazioni teatrali a cura di Angelo Dragone e Alina Di Sarno, esibizioni di danza, dal passo a due eseguito da Simone Giancola e Roberta Ventre all’hip hop degli allievi della Modern Dance. Subito dopo la coreografia Donne Afgane, nel marzo 2003 vincitrice del Premio Internazionale di San Marino, e alcuni brani proposti da Marianna Nappo e Milena Rega». Non mancheranno momenti dedicati al protagonismo dei più piccoli: «La sfilata di moda per bambini, la cui ospite speciale è la giovanissima Floriana Giannino, la quale ha conquistato nei giorni scorsi il primo premio in qualità di modella alla rassegna Drago d’Oro di San Giorgio a Cremano».
In più l’anteprima di «Malanapoli, la ventunesima stella» del regista Enzo Morzillo, nelle sale cinematografiche a novembre, con i produttori della Cinefiction EuroItalia, Antonio Ciccone e Valentina Petrillo, ospiti speciali insieme ai due attori del cast, Michele Cantalupo e Benito Gaudino Raimo. Giovedì e venerdì, 22 e 23 agosto, sfileranno i carri allegorici; sabato 24 le fanfare dei sei comitati dei Gigli; domenica 25 l’attesissima ballata degli obelischi, frutto di un lavoro di squadra che parte ad ottobre e si conclude ad agosto.
Durante l’anno nelle paranze si costituiscono gruppi di azione, ognuno ha una specifica mansione: c’è chi studia dove posizionare i chiodi che occorrono a reggere le travi; chi progetta e realizza il rivestimento in cartapesta; chi si occupa del procedimento di elasticità delle varre di castagno, che non devono spezzarsi durante la ballata, e ovviamente chi scrive i nuovi brani da presentare all’evento. Non è semplice, si tratta di un ritmo singolare e cadenzato, dettato dal «capo paranza» alla sua orchestra e quindi ai 128 uomini sottostanti al giglio, i quali per devozione alzano e muovono come da musica la struttura, che nel tempo, per fortuna, ha subito qualche modifica nelle dimensioni: è più leggera, perché sono più snelle le travi di legno.
Quest’anno saranno anche regolarizzati gli orari: i gigli balleranno la
domenica dalle 10,30 alle 14 e dalle 18,30 alle 4 del mattino seguente.
Brusciano è pronta ad ospitare 50mila visitatori, cifra in crescita ad ogni
edizione. Un fenomeno di partecipazione sociale che Montanile, l’«inventore
della prima ballata», non avrebbe mai immaginato tanto grande.
(Fonte foto: Rete Internet) Autore: Simona
Cerbone