I. E. S. U. S.
ISTITUTO
EUROPEO di SCIENZE UMANE e SOCIALI - BRUSCIANO-NA
Napoli Al
Museo Archeologico Nazionale l'Epigrafe Greco Giudaica del IV secolo
d. C proveniente da Brusciano.
(Scritto da Antonio Castaldo)
Vale
la pena fare una visita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nei
giorni di sabato e domenica 7 e 8 ottobre, per omaggiare la 14esima
edizione delle Giornate Nazionali
dell’Archeologia ritrovata.
“Shalom-Pace”
è il saluto che apre il testo dell’Epigrafe greco-giudaica del IV-V
secolo d. C., dedicata alla memoria dell’“onorato Rebbi Abba
Mari”, in esposizione al MANN, nella nuova sala,
“Dall’Oriente” inaugurata un anno fa, allestita e curata da
Valeria Sampaolo con la consulenza di Giancarlo Lacerenza per i
materiali giudaici e aramaico-nabatei.
Questa
è la didascalia ufficiale: “Rinvenuta a Brusciano, l’iscrizione
è probabilmente da porre in relazione alla comunità giudaica della
vicina Nola ed è probabilmente un po’ anteriore a quelle del
sepolcreto di Napoli. Si ha qui un titolo, l’uso del greco e un nome
tipicamente giudaico, in questo caso di formazione aramaica: Abba
Mari. Il testo recita =Shalom. Qui giace l’onorato rebbi
Abba Maris=. Sono presenti in basso, oltre a una menorah angolare, i simboli dello shofar (il corno di montone) e del lulav (fascetto composto di mirto, salice e palma) molto silizzati.
Decisamente meno comuni sono l’intestazione Shalom
e l’epiteto rebbi,
secondo alcuni un titolo onorifico, secondo altri equivalente al
titolo rabbinico. In quest’ultimo caso saremmo qui in presenza di
una delle più antiche attestazioni epigrafiche del termine. IV-V
secolo (?): Brusciano; Inv. 151154”.
Su
YouTube https://www.youtube.com/watch?v=bw2dqMstt7s
.
Sono
trascorsi circa 100 anni dal primo ignaro ritrovamento a Brusciano e
60 anni dalla dotta acquisizione e custodia da parte del Museo
Archeologico Nazionale di Napoli di questa che è una delle più
antiche testimonianze del giudaismo in Campania.
Nella
testimonianza del sociologo Antonio Castaldo, in visita gratuita al
MANN con il nipote Giuseppe Di Falco, il 1° ottobre scorso si riporta
“l’emozionante finale svelamento si ripresenta l’accumulo di
esperienze. La cultura orale trasmessa dall’amico Ciccio Granato,
giovanissimo testimone oculare e detentore delle memorie familiari. La
ricerca scientifica di studiosi come Elena Miranda. Le rilevazioni sul
campo condotte personalmente a Brusciano, insieme allo storico del
Cristianesimo Primitivo, Sabato Scale e del suo collaboratore Peppe
Mocci. La tradizionale ospitalità della famiglia Sessa-Giannino con
la Signora Gioconda, vedova di Mastu Carminiello. Il tutto in un
cerchio che si è chiuso in questi giorni portando a termine una
indagine conoscitiva innescata oltre 30 anni fa, a partire da uno
spontaneo scambio culturale con Ciccio Granato. Una lastra di travertino
rivelatasi essere una antico raro reperto archeologico ora fruibile da
tutti i visitatori del MANN a Napoli”.
Nei
primi anni del Novecento in un vicoletto della Starza a Brusciano,
oggi Via Giordano Bruno, nella memoria popolare “O
Vico d’a Chiesiella e Paulillo” data la presenza della
Chiesetta dell’antica famiglia Semmola-Ciceri, il capostipite della
famiglia Vaia fa scavare un pozzo per assicurare il fabbisogno idrico
alla sua casa. In questa occasione poco prima di giungere all’acqua
viene rinvenuta una lastra di travertino di circa 40 per 30 centimetri
e spessa circa 4. Essa viene destinata a piano di appoggio per usi
domestici fino ad essere abbandonata sul lastrico solaio di casa Vaia.
Nella seconda metà degli anni ’50 del Novecento, dovendo provvedere
alla necessaria ristrutturazione dell’abitazione, Clemente Vaia, Mastu
Clemente o’ Sarto, chiama una squadra di muratori. E’ l’anno
1954, secondo la memoria orale, il 1957 per i documenti ufficiali. Da
sotto un vaso con piante di basilico viene rimossa questa lastra che
una volta portata in cortile è oggetto di attenzione del giovane
studente Ciccio Granato, nipote di nonno Clemente, il quale con il
dito ripercorre il solco epigrafico ricostruendo una incomprensibile
lettura: “Maricoenti”.
Interpellato
un dotto saggio anziano si decide di fare una segnalazione al Museo
Archeologico di Napoli che interviene con suoi rappresentanti sul
luogo prelevando il reperto con equo ristoro monetario. “Maricoenti” è l’enigmatico mantra che ha accompagnato la vita
di Ciccio Granato il quale ha ora, anziano, l’occasione di rivedere
quel reperto archeologico che gli ricorderà la sua adolescenza da
Indiana Jones.
Negli
anni abbiamo saputo da fonti scientifiche di cosa si tratta:
Elena Miranda, Due iscrizioni greco-giudaiche della Campania, in Rivista di
Archeologia Cristiana 55 (1979), pp. 337-341. E progressivamente
maturata la piena coscienza di un raro pezzo di patrimonio storico e
culturale. Nel 2004 Sabato Scala, storico
del Cristianesimo Primitivo, il tecnico Peppe Mocci, suo collaboratore
ed il sociologo Antonio Castaldo effettuano un sopralluogo nel
vicoletto del ritrovamento. Qualche anno dopo Castaldo riesce ad
individuare precisamente il pozzo della storia nella proprietà ora
della famiglia Sessa-Giannino. Nel 2005, Giornata della Memoria,
Antonio Castaldo inizia a diffondere nella comunità locale la
coscienza storica e culturale di questo importante reperto. A dicembre
dello stesso si ripete durante la cerimonia di inaugurazione Centro
Polivalente Culturale Congregazione Pietà, con pubblicazione di una
sua ricerca sulla Congregazione della Carità, presenti l’Assessore
Felice De Cicco ed il Presidente del Consiglio Comunale, il compianto
Rino Papaccio, con il Parroco Don Michele Lombardi.
Nel
2011 con la Pro Loco, Presidente Sebastiano Piccolo, ci ritorna
all'interno di un convegno su Pace e Religioni.
Nel
2014 con la Giornata della Memoria, sempre con la Pro Loco Brusciano,
Antonio Castaldo nella sua pubblicazione sulla “Shoah Memoria e
Testimonianza” riprende la storia dell’antica epigrafe, con la
partecipazione della Pro Loco, del Sindaco di Brusciano, avvocato
Giosy Romano ed il Parroco, Don Salvatore Purcaro.
Nel
2016, il 17 dicembre, c’è stata l’ultima citazione pubblica in
ordine di tempo nell’occasione della presentazione delle eccellenze
della città di Brusciano in diretta televisiva su Rai Tre, TG
Itinerante di sabato 17 dicembre 2016, come riportato
sul sito Rai http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/multimedia/ContentItem-98a5c7c8-678b-4a07-88b0-d8db1c0d2163.html Time
11.00 .
Ora
finalmente per chi lo desidera si ha la possibilità di vedere, in
mostra permanente, la mitica epigrafe bruscianese, una rara
testimonianza della diffusione dell’ebraismo a Napoli e in Campania,
della cultura giudaica nel mondo.
CON PREGHIERA
DI PUBBLICAZIONE
Antonio Castaldo
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